A cura di Martina Marone
TEMATICHE DEL LABORATORIO
Dalla maggiore età in poi si entra in una fase della vita dove spesso si “dimentica” il bambino che è in noi e la quotidianità diventa un insieme di doveri che rischiano di sommergere l’individuo.
Il laboratorio teatrale attraverso il mezzo ludico-espressivo genera situazioni di gratificazione e di emozione positiva promuovendo la qualità della vita.
Il primo termine “ludico” non vuol dire anarchico perché il gioco ha le sue regole, regole che non sono imposte bensì scelte ed accettate dal gruppo. Gioco che si rivela interessante e divertente mentre “si fa”. Si raggiunge così l’aspetto di gratificazione legato al fare e non al raggiungimento del fine a tutti i costi, come avviene nella realtà quotidiana dove tutto, invece, è “teso a qualcosa”.
Il secondo termine “espressivo” ha come caratteristiche gli aspetti di creatività, di espressione e di comunicazione e non di pura riproduzione di un testo.
Il percorso aiuta l’allievo a sperimentare le regole e i meccanismi della comunicazione e dell’espressione personale.
FINALITA’ DEL LABORATORIO
Il Progetto persegue le seguenti finalità:
- sviluppare le proprie capacità ed abilità espressive del corpo e della voce;
- conoscere sé stesso;
- scoprire e saper indirizzare la propria energia ed azione in modo positivo e non negativo;
- scoprire e superare alcuni dei propri limiti insieme agli altri;
- Imparare il problem solving;
- sviluppare l’autostima attraverso una ridefinizione della relazione con gli altri;
- assumere ruoli diversi per provare a vivere esperienze da punti di vista diversi;
- sperimentare la formalizzazione delle scene e il lavoro creativo sul personaggio e sulla storia.
OBIETTIVI DEL LABORATORIO
Gli obiettivi sono da ricercare:
- nello stimolo alla creatività
- nello sviluppo delle capacità di trasformare la creazione in espressione e quindi di darle forma;
- nel dare all’espressione la valenza di comunicazione che ha suoi precisi meccanismi da scoprire;
- nel fornire strumenti comunicativi che concorrono a intaccare il muro di incomunicabilità in cui spesso si chiudono gli individui non ancora in grado di verbalizzare completamente il loro mondo emotivo, colpendo uno dei principali motivi che generano il senso di frustrazione espresso nella frase “nessuno mi capisce”. La creatività, inoltre, di per sé è fonte di resistenza a molti fenomeni di disagio perché offre possibili sbocchi ad energie e desideri presenti ma troppo spesso repressi.
LA DIDATTICA
- Esercizi tesi alla conoscenza e alla formazione del gruppo di lavoro
- Elementi di dizione e recitazione
- Nozioni basiche di educazione vocale
- Movimento scenico (biomeccanica e bioenergetica)
LA STRUTTURA DEL LABORATORIO
- una parte propedeutica finalizzata alla scoperta delle possibilità espressive e comunicative del corpo, dello sguardo e della voce e alla loro metabolizzazione in modo che diventino patrimonio del singolo;
- una parte di creazione attraverso l’improvvisazione in cui, partendo da un tema dato, avviene la creazione collettiva di una serie di scene che in seguito si montano in una linea di sviluppo organica e dotata di senso. In questa fase la ripetizione della singola “scena” con “attori” diversi permette un percorso di ulteriore scoperta e approfondimento nonché di stimolo dell’invenzione; è la fase in cui maggiormente si esprime la creatività dei ragazzi e si compie il percorso per cui la creazione diventa espressione e infine comunicazione;
- una parte di formalizzazione o prove in cui quanto creato viene ripetuto “pulito” e reso efficace alla comunicazione teatrale.
- Conclude il percorso il saggio che, lungi dal costituire un obiettivo primario del lavoro, ha però la duplice valenza di finalizzare il lavoro agli occhi dei ragazzi e di presentare pubblicamente il lavoro svolto in una struttura pubblica.
Il laboratorio si concluderà con uno spettacolo finale (teatro da definire)